Girovagando…

 

In questo periodo ho  tempo per restare coi miei pensieri. Hubby è via per lavoro e questo giro non sono andata con lui perché torna tutti i venerdì per il fine settimana ma  avevo anche parecchio da fare. Intanto le novità: mi sono iscritta ad un corso all’Università e mi piace un sacco. Ero un tantino incerta poi però sono andata a colloquio e dopo un test orale e uno scritto d’ingresso, sono stata ammessa. La cosa bella è che ci sono diverse  persone della mia età e mi rinfranca ed intanto faccio amicizia!  Poi c’è il volontariato o meglio, quella che io chiamo “la parte bella di me”; mi piace essere utile e vedere piccoli successi e questa è la cosa che sin dal 1991 faccio con amore e scrupolo perché, come ha scritto di recente una persona saggia:

” Si può dare  qualcosa  agli altri solo se si sta bene con se stessi. Ci vuole equilibrio tra le due cose!”

In ogni caso, bando al divagare, stamane, complice un sole stupendo, mentre facevo il solito running attorno al lago  (5 miglia)  mi ha chiamato Hubby e ci siamo messi a chiacchierare e siamo arrivati al discorso Danimarca e Svezia. Mi mancano, anzi, per la precisione ci manca  il fatto del tempo da trascorrere insieme. In Svezia Hubby poteva gestire il  lavoro come voleva e alle 14 era sempre a casa in tempo per il fika time . Abitavamo a circa 100 metri dal mare e quindi appena rientrava prendevamo il nostro cavallo, attaccavamo il sulky e via lungo la spiaggia per allenarlo. Il venerdì si partiva e si passava il weekend  a  Saro (perdonate la mancanza della dieresi sulla o ma la tastiera è italiana) nella contea di Halland dove Hubby aveva scovato un hotel magnifico con la SPA e il campo da golf e dove, ogni venerdì, trovavo le immancabili rose rosse ad attendermi. In effetti Hubby mi fa sempre trovare le rose in hotel e sono sempre le mie preferite, tipo queste delle due foto sotto. (Adorabile lui!)

hosceltodiesserefelice@property
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Un posto che ci piaceva tantissimo perché era la vecchia villa delle vacanze di Re Gustavo V e molto è rimasto intonso. Guardate la mise en place e gli arredi, non sono vecchio stile? Era come immergersi in un’altra epoca e poi c’erano vari salotti con poltrone ultra confortevoli dove, in assoluta privacy potevi rilassarti la sera dopo cena.

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questa è la mise in place che era sempre allestita in sala pranzo dove, peraltro, si mangiava in modo divino. I piatti ed i cristalli erano quelli originali dove venivano serviti anche gli ospiti di re Giorgio V. Faceva un certo effetto pensare che le persone, anche vestite in modo informale, pranzassero con il vasellame che era stato usato da un reggente e dai suoi ospiti ma gli svedesi sono molto easy!

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le tre foto sopra, invece,  sono una minima parte dei piccoli salottini ed angoli per chiacchierare in pieno relax che davano su uno dei giardini interni, e nella prima foto si intravede un matrimonio. La sera con il buio e tutte le candele disseminate sui tavoli c’era un’atmosfera incredibile. In quella postazione ovale che si vede, mettevano dei  samovar con caffè, the, acqua calda e tisane di ogni tipo,  superalcolici e dolci soprattutto cioccolatini e pralineria (da perderci la testa!). A proposito di perdere la cocuzza, scusate la scritta Picsplay ma fa parte del mio periodo “ritocco foto dilettante”…vabbè criticoni, Picasso ha avuto il periodo blu, potrò aver avuto io, umile mortale, quello della foto made with picsplay? (grazie a Dio è durato poco perché oggi mi rendo conto che se volessi far sparire la scritta taglierei via dei particolari che fanno la differenza. Mai più questi esperimenti!

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questo era un’angolo della sala colazione dove il tipo che si intravede passava ore e non riuscivo mai a fare la foto come volevo; come noterete ho optato per “dargli un taglio”.  Ovunque c’erano  lampadari originali dell’epoca; immensi, luccicanti, in Swarovsky . Quello all’ingresso era mastodontico e mi sono chiesta quanta fatica e sbattimento costasse pulirlo perché in quasi 15 mesi in cui abbiamo trascorso i nostri week end lì ( o alternativamente al  Tylosand, l’hotel dei Roxette ma di questo parlerò poi!), il suddetto lampadario ha sempre brillato! Tanto per farvi capire quanto fosse grande, se si fosse dovuta misurare la circonferenza, non bastavano tre persone ad abbracciarlo!  Si… per carità bellissimo anche l’effetto quando era acceso  ma la mia lampada da terra Ktribe della Flos è molto più pratica da pulire ne convenite?

hosceltodiesserefelice@property
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comunque sia, i paesi scandinavi hanno vedute meravigliose con una natura selvaggia, dove a parte le grandi città sembra di vivere in un perenne sogno. Noi eravamo fortunati; potendo scegliere la casa che volevamo abbiamo sempre optato per la costa e  sia in Danimarca, (dove uscivamo di casa ed avevamo il Baltico a 50 metri), sia in Svezia dove attraversavo il bosco ed eravamo sulla spiaggia, abbiamo goduto di pace, relax, e tranquillità rotti solo dalle piacevoli visite degli amici che sono venuti a trovarci (e dalla pazza stalker che abbiamo, ahimè conosciuto in Svezia!). Anche qui in America non ci lamentiamo, la casa in affitto è bella, possiede un bel giardino confinante col bosco privato (malefici bambi con le loro incursioni mi hanno mangiato tutte le primule sgrunt!)  ed è a 1 miglio scarso dal lago però  sentiamo, sempre più prepotente,  l’esigenza di avere una tana nostra, un posto da chiamare “casa” e non sarà di certo in Michigan per diverse ragioni una tra le tante è che qui la piscina non la usi se non un paio di mesi l’anno mentre in Texas, nel mio amato Texas…hai voglia di stare a mollo! Ma voi se doveste scegliere uno Stato americano, o un posto nel mondo  dove vivere dove vorreste andare?

 

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GMS .

Pubblicato da GMS .

" La miglior vendetta? La felicità! Non c'e niente che faccia impazzire i mediocri più che il vederti felice." Alda Merini Io ho scelto di essere felice!

7 Risposte a “Girovagando…”

    1. non di corsa, camminata veloce alternata; un tempo, prima dell’incidente ne facevo 10 di corsa tutti i giorni. Ora non posso più fare sport che implicano una sollecitazione alla colonna vertebrale quindi niente tennis, niente mountain bike su sterrati, niente sci spericolato (guai se cadessi!) e soprattutto mi avevano vietato d’andare a cavallo. Poi, circa due anni fa me lo hanno concesso di nuovo (sarei morta senza!) ma solo monta americana e con la promessa che io non vada al galoppo; domandone…pensi ci riesca a non farmi neppure un pezzettino in tal modo? Grazie per le foto, erano state fatte con l’IPhone 6 e questo spiega il perché di Picsplay. Buona serata G.

       
        1. Il nostro cavallo è un bel cavallo, metterò delle foto per te. Io sono per metà texana quindi per me i cavalli sono come per altri i cani. Io non mangio la loro carne, e mi piace prendermene cura. Rocky è un docilissimo ma anche furbissimo e questo a detta del veterinario. So come ci si sente quando si è costretti all’immobilità o quantomeno a smettere di fare alcune cose che erano parte della tua vita; i pianti che ho fatto quando mi dissero niente arrampicate, niente galoppo, niente tennis o sci estremo. Poi la vita svolta e allora impari, gioco forza, a fare altro e allora ti appassioni al golf, al nuoto, ed impari a fare altri sport a cavallo. Con lui c’erano gli allenamenti quotidiani (con il sulky) ed era faticoso ma divertente. Se dovessi dire cosa mi manca di più è senza dubbio la corsa perché quando i miei piedi andavano veloci la testa si schiariva e come dico sempre ad Hubby: ” se avessi corso ancora non mi sarei fatta fregare da una persona che credevo non solo amica ma come una sorella “. Ma tant’è. Siamo qui, in salute e siamo felici. Ciao G.buona serata

           
  1. Ciao cara , volevo complimentarmi per la bellezza del tuo scrivere , per il fluire dei pensieri così lineare , da farmi restare incollata al monitor fino alla fine , per non perdermi nessuna riga .

    Bellissime fotografie !
    Un abbraccio a presto , scusa per la mia poca presenza , spero presto di tornare .

    Good weekend 🙂
    Rosy

     
  2. what if
    the kinds of opportunities we have in the time are amazing
    looks like a dog walking three legged
    semms can’t walk… but instead
    without this problem perhaps U have no idea to go in Micha
    Maybe running U could have not be aware of a little flower… however you can observed meanwhile U walk.
    Maybe walkin’ with Rocky an’ not on the horse U can see a little ladybug flying
    Maybe U can learn da lesson of time… the thoughts can running so last than the faster machine
    Maybe U can sit on a top of a hill an’ listen don Damien when cleanin’ fishes and prepare breads
    maybe is a opportunity Greta
    a toad like me cannot know if this is it… but maybe…

     
    1. questa volta ti rispondo in italiano perché i miei commentatori meritano di leggere la risposta alla bellezza delle tue parole. Rocky è un cavallo felice perché con noi non ha solo lavorato duramente ma ci ha seguiti in passeggiate con le briglie nelle mani “sentendo” il nostro amore così come abbiamo avuto intere giornate per stare sdraiati sull’erba al sole ad ascoltare me e Hubby confidarci. Forse lui le coccinelle neppure le vede, da tanto piccine sono, ma gli abbiamo fatto dono di ciò che meritava in quanto creatura del Signore; l’Amore.
      Padre Damien merita un discorso a parte. É una delle persone più care che io abbia mai incontrato nella mia vita; riflessivo ma spiritoso, severo ma con amorevolezza. Ed a proposito di questo termine che ho usato parlandogli, proprio lui (Damien) mi ha detto: “La vedi quella scritta sul muro in latino? Sai chi era Don Bosco?” Mi sono messa a ridere. – “Io? Ma scherzi? Ho vissuto anni e anni a Torino, i Salesiani ti dicono nulla Damien?” – ho risposto. Mi ha guardata e mi tradotto quella frase “la carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo”. L’ho citata giusta perché me la sono fatta ripetere e l’ho scritta da tanto mi è piaciuta. C’è sempre così tanto da imparare Max da ogni cosa, soprattutto dalle più piccole e dalle più dolorose. Ho fatto una riflessione leggendo il tuo commento. Un tempo quello che ho “ricevuto” in negativo mi avrebbe fatto provare una sorta di rabbia, oggi no. Oggi mi rendo conto che mi rende ancora più forte. Mi spiego meglio: tutto ciò che mi ferisce mi rafforza negli intenti, ho imparato a mie spese che si può anche essere ricchi o benestanti se si è in grado di donare ciò che si ha dentro il cuore con umiltà e pazienza perché non serve solo preparare zuppe e coperte. Ed è appunto la pazienza che ho cercato di usare negli ultimi anni ed i risultati li raccolgo oggi e non per nulla questo blog si chiama ” ho scelto di essere felice”.

       

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